Sono alla ricerca di un oggetto sacro, il «Byeri», un insieme di reliquie che ci connette agli avi secondo la credenza del popolo Fang. Con il mio lavoro, ricreo questo legame mancante, il quale vive un’altra vita nei musei occidentali e nelle collezioni private. Ho scelto di caricarlo di due simboli: una palma che simboleggia la vita in molte civiltà africane e la scatola di un telefono che mi era stato rubato. Un parallelo che si instaura tra la perdita materiale e la perdita della memoria collettiva.
Documentarista, belga-gabonese, nata a Libreville, Yveline porta i suoi progetti filmici tra il Gabon e il Belgio. Ha realizzato numerosi documentari che trattano dell’esclusione e dell’identità. Ha partecipato a molti festival.