Il taccuino di Yuval Avital creato per l’AtWork Tour “What comes first?” di Moleskine Foundation si ricollega alla dichiarazione curatoriale di Simon Njami. “What comes first?” ha come spunto di riflessione il tema della presa di posizione che ogni persona si trova a compiere davanti a delle scelte, e la responsabilità che ne consegue. Nel momento in cui prendiamo iniziativa, creiamo automaticamente una nostra scaletta delle priorità. L’opera di Avital si ricollega, tuttavia, alla contrapposizione del dominio del divenire con quello dell’essere, citata da Aristotele: un caos primordiale di emozioni e figure antropomorfe che si collegano tra di loro e raccontano una storia sempre nuova a seconda di come la si legge. È un racconto circolare, dove l’importante non è dove si inizia a vedere l’opera: ogni sequenza può essere un incipit. Il taccuino di Avital per “What comes first?” è una ribellione alla domanda stessa, motivo che può essere rintracciato nel processo creativo dalla realizzazione dell’opera: il taccuino è stato bagnato, poi impregnato di china, caffè, china metallica, acrilico e matite. Creato da destra verso sinistra, l’occhio spazia nell’opera e ne perde la centralità. “What comes first?” L’artista risponde con la mente, il luogo da cui nasce tutto. È da essa che si origina il mondo istintivo dell’artista, caratterizzato da figure senza dimensione o definizione. La mente spazia e vaga, incapace di fermarsi ad un unico elemento. Il tutto ricorda una mise en abîme: lo spettatore è invitato a creare la propria storia all’interno del taccuino.
Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, l’artista multimediale, compositore e chitarrista Yuval Avital sviluppa le sue opere in una varietà di spazi, tra luoghi pubblici, siti archeologici industriali, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie cristallizzate che separano le arti. Nelle sue mostre, performance, installazioni immersive, opere totali, “riti” sonori su larga scala e concerti, si possono trovare danzatori, ensemble di musica contemporanea, maestri di culture e tradizioni antiche, individui o comunità reclutati in opere partecipative, multi-proiezioni video, ambienti tattili meditativi, strumenti tecnologici avanzati, materiali d’archivio, collaborazioni con istituti scientifici, sculture sonore, oggetti, pittura e opere stampate.
Ogni opera di Avital è un unico microcosmo esperienziale, poetico ed emotivo con una propria identità, frutto di una meticolosa ricerca condotta in un linguaggio accuratamente codificato, confrontando i temi ricorrenti di archetipo e struttura; condizione umana ancestrale e attuale dell’era globale, natura e ibridazione, rituale e scienza.
Le opere d’arte sonore e visive di Avital sono state presentate in musei, fondazioni d’arte, luoghi ed eventi artistici come la Biennale d’arte MANIFESTA, GAM – Torino, MACRO Roma, OSTRALE Biennale d’arte di Dresda, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato in Svizzera, Chiesa di Saint Antoine Istanbul, Museo Marino Marini di Firenze, Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.
Visita il sito di Avital qui per la biografia completa su tutte le opere.
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