Una performance, presso lo stand di Fondazione lettera27 / AtWork ad Art Paris 2017 al Grand Palais. Con una serie di incontri, faccia a faccia, seduti ad un tavolo, separati solo dal taccuino, l’artista Romina De Novellis ha voluto spostare l’attenzione dal concetto pubblico di selfie al recupero dell’idea dell’auto portrait come pratica intima di proiettare la propria intimità in un’immagine esterna. Sfidando ogni atteggiamento narcisistico, troppo spesso associato al concetto contemporaneo di selfie, l’artista ha proposto a tutti i passanti e agli spettatori della performance di incollare uno specchio adesivo su una pagina del taccuino, di guardarsi attraverso, e di rappresentare ciò che si vedeva, o che si immaginava o che si avrebbe voluto vedere attraverso quello specchio. L’auto portrait come espressione della vulnerabilità umana, che non permette correzioni, che espone la propria identità rendendola gesto, traccia della propria presenza. L’artista ha scelto il rosso come unico colore predominante durante tutta la durata della performance e come unico colore del taccuino.