Il taccuino di Racine Gaye racconta la primavera. Non solo per il tripudio di colori e piccoli fiori che corre tra le pagine e sboccia sulla copertina, ma soprattutto perché ci offre un punto di vista giovane e fresco sui grandi temi affrontati dal workshop. Giovani sono le piccole impronte colorate lasciate con le mani sulle pagine del taccuino, giovane è il modo di disporre brillantini e colori, giovani sono i giochi di parole come l’acronimo posizionato sulle primissime pagine e giovani risultano anche i pensieri. Ogni pagina affronta un tema dividendolo in accezioni positive, negative o simboliche, l’artista crea un gioco che risulta però capace di portare la riflessione ad un livello profondo, scandagliando ogni possibile significato connesso alle parole. Progressista e sognatrice l’autrice difende l’importanza delle diversità culturali considerandole come una risorsa che, con il supporto dell’istruzione, conduce alla crescita e allo sviluppo della società.
(il testo del concept è a cura di Raffaella Carillo)