Ci troviamo davanti ad un taccuino fortemente politicizzato in cui l’artista utilizza ritagli presi dai giornali per parlare dei leader del Paese, criticandone aspramente la correttezza e definendoli ipocriti e burattini dell’Eliseo. L’artista infatti denuncia l’intrusione francese e americana negli affari interni della Costa d’Avorio evidenziando la mancanza di credibilità dei politici locali. Le pagine del taccuino appaiono tormentate da tagli, bruciature e pennellate vigorose. Non mancano inoltre riferimenti religiosi come la trascrizione della “Lettera ai Corinzi 15:36-38” tratta dalla Bibbia, con cui si apre il taccuino.
(il testo del concept è a cura di Raffaella Carillo)