Rappresenta il disegno in scala della sezione orizzontale di una città ipotetica, verosimile. Il disegno mostra sia la trama degli spazi pubblici che l’allestimento degli spazi abitati, ma dal punto di vista delle regole formali del disegno tecnico architettonico, quello di una città è un disegno sbagliato, perché non considera la differenza tra sezioni e proiezioni né lo spessore dei muri degli edifici. L’errore è intenzionale: una città è l’idea di una città senza muri, senza barriere, senza frontiere, senza discriminazioni, senza gerarchie tra spazio pubblico e privato; una città è definita da un unico tipo di linea: quella che determina l’organizzazione degli spazi da parte dei suoi abitanti. È essenzialmente di questo che consiste una città.
P.S.
Il disegno di una città contiene anche le planimetrie di alcuni edifici particolarmente significativi dal punto di vista della storia dell’architettura.
(Torino 1974) Vive e lavora a Milano
Architetto, designer, dottore in storia dell’architettura. Dal 2009 è coordinatore e vicedirettore del corso internazionale di Master in Interior Design della Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano. Nel 2008, co-curatore della mostra retrospettiva “Laszlo Hudec a Shanghai” per conto del Consolato Generale d’Ungheria a Shanghai presso il Former American Club, Shanghai (Cina). Tende a impegnarsi in varie attività molto differenti tra loro allo stesso momento, rifiutando dunque ogni tipo di specializzazione professionale.
