Il lavoro di Boubacar Sonko risulta estremamente complesso. La sua opera si compone di due taccuini diversi tra loro che presentano molteplici modalità espressive e sviluppano un’approfondita indagine riguardo ai numerosi concetti affrontati dal workshop.
Entrambi i taccuini articolano un percorso di matrice filosofica e anche religiosa rispetto alle tematiche principali. L’artista incrocia le leggi dello Stato con i dettami del Corano e dei grandi maestri per giungere alla piena comprensione dei concetti di libertà, conoscenza, democrazia, responsabilità e modernità. Il primo taccuino presenta una vasta gamma di illustrazioni e degli inserti scultorei come pezzi di vetro e corda, mentre il secondo lascia più spazio alla scrittura. In quest’ultimo vengono specificate le posizioni dell’artista riguardo alle tematiche precedentemente elencate. Scorrendo le pagine si può notare come l’artista risulti influenzato nel suo pensiero dal sufismo, come lui stesso dichiara nei suoi continui riferimenti a “Marifa”: un tipo di conoscenza trascendentale e intuitiva che costituisce l’ultimo aspetto della conoscenza nella dottrina sufi. L’artista illustra la sua idea di sapere inteso come la somma tra le conoscenze e le credenze, queste ultime intese proprio come la capacità di comprendere in maniera intuitiva l’essenza delle cose. L’artista si interroga a lungo anche sulla capacità di un sistema legislativo di tutelare appieno le diversità culturali e religiose che convivono in Senegal e vede in questa sfida fatta di comprensione e accettazione la chiave per la modernità e la democrazia. Nel secondo taccuino, inoltre, non mancano riferimenti specifici al workshop. Per esempio l’artista “risponde” al testo di Antonio Somaini a proposito della pratica del dono, inserito nel booklet di AtWork Dakar, spiegando come l’economia del dono sia una consuetudine fondamentale nella società senegalese. Il taccuino si conclude poi con l’illustrazione del giardino di Ker Thiossane, location del workshop ed importante centro per lo sviluppo delle arti e per la diffusione della tecnologia digitale in Senegal.
(il testo del concept è a cura di Raffaella Carillo)