“Il mio Sud è NOI” in questa biblioteca ci sono persone che possiamo leggere per liberare noi stessi e cercare nuova conoscenza.”
Lamin Saidy, AtWork Venice participant
AtWork Venezia Capitolo 16 è stato realizzato da Moleskine Foundation in partnership con UNHCR come parte dell’iniziativa “Rothko in Lampedusa”. Il workshop è stato implementato in collaborazione con Nation25, Fondazione Ugo e Olga Levi, Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, Freel, Save the Children, Civico Zero (Milano e Torino), Trame Libere, Talking Hands, Cooperativa Sociale Il Volo, SPRAR Itri.
Il capitolo è stato possibile grazie ai contributi di persone private e di aziende System Professional Italia e Tree.
È stata la terza tappa del Tour AtWork 2019 “Where is South?”.
Come afferma Simon Njami: “La parola ‘Sud’ sembra designare un punto preciso, che – a pensarci – è totalmente inaccurato. Proviamo a liberare quei quattro punti cardinali da ogni ideologia e a riconsiderali per quello che sono: direzioni. Se ci riusciamo, potremmo riscoprire che Sud o Nord non esistono in quanto tali ma si attivano nel loro significato a seconda di quello che pensiamo. Ovunque ci troviamo, c’è sempre un sud, e quindi siamo noi che definiamo il significato della ‘parola’, perché il Sud comincia da me”.
Condotto dal nostro advisor Simon Njami, Il workshop si è tenuto a Venezia dal 9 al 13 settembre 2019. Sotto la sua guida, 16 giovani rifugiati, richiedenti asilo e migranti, assieme a 3 coetanei italiani, provenienti da diversi background, si sono incontrati per discutere e confrontarsi in maniera critica sul significato della parola “Sud”. Sarti e fashion designer, registi, fotografi, psicologi, architetti… sono venuti tutti insieme per la prima volta per un dibattito e scambio reciproco. Il risultato creativo di questa riflessione è stato elaborato da ciascun partecipante sul proprio taccuino. Uno di loro, partecipante alla tappa di AtWork Roma, del Tour I HAD A DREAM 2018 ha ricoperto il ruolo di Osservatore, in ambito monitoraggio e valutazione.
I progetti ispirati alla loro personale idea di “Sud” saranno esposti in una mostra internazionale finale, dedicata al Tour “Where is South?”, che si terrà nel 2020.
IL LEADER: Simon Njami
Simon Njami è un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. È stato co-fondatore e direttore della rivista “Revue Noire” e direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako dal 2000 al 2010. Ha co-curato il primo padiglione africano alla 52ª Biennale di Venezia (2007) e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004-2007) e la prima fiera d’arte africana di Johannesburg nel 2008. La mostra The Divine Comedy, da lui ideata e curata, ha iniziato un tour mondiale al MMK (Museum für Moderne Kunst) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e allo Smithsonian Museum of African Art di Washington DC. Dirige inoltre il master PanAfricano in fotografia, un progetto concepito insieme al Goethe-Institut. È direttore artistico della Fondazione Donwahi di Abidjan, in Costa d’Avorio, consulente della Sindika Dokolo Collection (Luanda, Angola) e segretario della giuria speciale del World Press Photo Contest. È stato direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo nel 2015 e delle edizioni 2016 e 2018 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, in Senegal.
“Il percorso è stato bello e travagliato e come è giusto, ha attraversato tante fasi, compresa quella del rifiuto iniziale e del totale innamoramento poi! Credo che Hina abbia esplorato una parte di sé, sconosciuta a lei stessa e per questo sia tornata a casa con un bagaglio preziosissimo. Ciò è veramente impagabile e raramente avviene durante i percorsi di accoglienza per richiedenti asilo.”
Francesca Paiella, operatrice sociale cooperativa Il Volo e project manager di Trame Libere
Il workshop si è svolto presso Palazzo Giustinian di Fondazione Ugo e Olga Levi a Venezia, dove i partecipanti hanno discusso della propria idea di “Sud”. Il tema del workshop è stato il punto di partenza di un percorso profondo di analisi e dibattito critico. Come scrive Liryc Dela Cruz, nell’introduzione al catalogo, “l’impulso di questo progetto è la ricerca del Sud. Un indovinello che ci è stato presentato al nostro arrivo a Venezia. Siamo marinai? Siamo giunti a Venezia fluttuando nella sua acqua incessante, persi nei suoi canali e lanciati avanti e indietro dalle potenti onde di Poseidon, Simon Njami. Giorno dopo giorno, abbiamo sentito storie di perdita, sogni, fuga, desiderio e spaesamento. Storie che molti di noi sono mortificati a raccontare o ricordare. Il nostro viaggio alla ricerca del Sud ci ha portato ad essere nudi e riconnetterci di nuovo a noi stessi. Poseidone ci ha scolpito per affrontare le nostre verità, paure, vergogne, malattie, ricordi e strati di imposizioni che ci hanno impedito di liberare la nostra mente e anima. Il processo non è mai stato facile. Siamo stati scossi e distrutti. Siamo diventati marinai che navigano in un oceano di conoscenza e di nulla alla ricerca di significati sotto la violenta pioggia di confusione, alienazione e disconnessione. Alla fine, abbiamo trovato la riva (…).
Approdare alla riva e realizzare AtWork a Venezia non è stata un’impresa facile. Ha richiesto sensibilità, delicatezza, impegno, pugno di ferro a tratti. E determinazione da parte di tutti, operatori e assistenti sociali in primis. Fiducia da parte dei ragazzi, che Simon Njami ha saputo conquistarsi con instancabile ascolto, accoglienza, durezza al contempo. Li ha spronati, provocati, accompagnati, derisi e gratificati. Momento dopo momento, giorno dopo giorno. Un processo alchemico, personale e collettivo, che non trasforma solo i partecipanti ma ci ha trasformati tutti, come sempre accade quando si innesca una reale empatia.
Il messaggio elaborato durante il workshop verrà portato alla Barcolana di Trieste il 13 ottobre 2019 dall’imbarcazione a vela Kleronia:
“In questo momento storico in cui vengono creati confini e muri per dividerci, facendo crescere timori irrazionali, rivedendo e/o cancellando la Storia, speriamo che le esperienze e i racconti che portiamo con noi siano un arricchimento per tutti e ispirino nuove prospettive che possano riempire gli spazi che ci separano. ”
“Il nostro viaggio inizia su una pagina bianca, pervasa da una sensazione di confusione che scuote le nostre menti. All’improvviso incomincia la danza dei dubbi, delle aspettative e delle bugie spaventose e navighiamo verso un desiderio di crescere…Iniziamo a comprendere che nello spazio fluttuano infinite pagine su cui possiamo scrivere, dobbiamo solo scegliere la nostra e renderla spettacolare. Questa mostra vi invita a sperimentare il viaggio di andata e ritorno dal nostro Sud.”
Partecipante AtWork Venezia participants
La mostra AtWork Venezia “Where is South” è co-curata dagli stessi partecipanti sotto la supervisione di Simon Njami, ed è stata integrata nella mostra “Rothko in Lampedusa” curata da Francesca Giubilei e Luca Berta per UNHCR.
Ai taccuini dei partecipanti di Venezia si aggiungono inoltre 5 taccuini di partecipanti all’ edizione di AtWork Roma – Ibrahim Kondeh , Abdul Rahman Osuman, Loni Mjeshtri, Francesco Gallo e il taccuino di Mohamed Keita, già artista in mostra, da lui realizzato durante AtWork a Modena nel 2016 – a tema “Eterocronia”.
A corredo della mostra, è stato pubblicato un catalogo della tappa locale dedicato ai taccuini realizzati dai partecipanti e all’idea di “Sud” che li ha ispirati.