“Dove andiamo da qui?”
Conductor:Simon Njami
AtWork Lisbona Capitolo 08 è stato realizzato in partnership con Hangar, il centro di ricerca artistico di Lisbona e Monica de Miranda, una dei fondatori. Il workshop è stato diretto da Simon Njami che ha condotto i 14 giovani talenti creativi in una profonda discussione intorno al tema principale “Dove andiamo da qui?” insieme ai facilitatori del workshop Herberto Smith, António Brito Guterres e Jeanne Mercier.
“L’adolescenza è il picco della confusione. Le persone si concentrano maggiormente sulla direzione e dimenticano il punto di partenza, il che è un errore. Meglio si è preparati meglio si può andare avanti.”
Simon Njami, AtWork leader
Il workshop si è svolto a Lisbona, Portogallo dal 15 al17 settembre, realizzato in partnership con Hangar, il centro di ricerca artistico di Lisbona e Monica de Miranda una dei fondatori. Il workshop è stato guidato dal celebre curatore internazionale e nostro consulente Simon Njami, che ha condotto i 14 giovani talenti creativi attraverso il processo di AtWork, immergendosi nella dimensione sociale e più intima del tema del workshop: “Dove andiamo da qui?”
Simon ha spinto i partecipanti ad approcciarsi al tema partendo dalla definizione del “qui”, il punto di partenza, poiché solo dopo aver capito dove si è ora e chi si è ora, è possibile pensare a dove andare.
Come di consueto nel format AtWork, al termine della discussione, ogni partecipante ha trasferito la propria personale interpretazione artistica del processo su un taccuino Moleskine.
Leader dei workshop AtWork Kampala Capitolo 03 – AtWork Cairo Capitolo 04 – AtWork Modena Capitolo 05 – AtWork Addis Abeba Capitolo 06 – AtWork Lisbona Capitolo 08
Simon Njami è un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. E ‘stato il co-fondatore e capo redattore della “Revue Noire“, direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako fotografia per dieci anni. Ha co-curato il primo padiglione Africano alla 52 ° Biennale di Venezia, nel 2007, e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004/2007) e la prima fiera d’arte africana, a Johannesburg nel 2008. La mostra The Divine Commedy, da lui ideata e curata ha iniziato un tour mondiale al MMK (Museum fur Moderne Kunst ) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e lo Smithsonian Museum of African Art in Washington, DC. E’ direttore del master PanAfricano in fotografia, un progetto che nasce con il Goethe Institute. E’ direttore artistico della Fondazione Donwahi, di Abidjan, in Costa d’Avorio, consigliere del Sindika Dokolo Collection, segretario della giuria speciale del World Press Photography Awards. E’ direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo (2015) e dell’edizione 2016 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, Senegal, la prima e più importante del continente africano.
“Più scuole dovrebbero adottare questo tipo di approccio perché abbiamo parlato di cose e abbiamo esplorato le cose senza essere spinti da nessuna materia e da nessuna persona. È importante.”
Nedylia Rosa partecipante al workshop
La particolarità dell’esperienza di Lisbona è stata la miscela dei partecipanti provenienti da backgrounds molto diversi, alcuni dei quali originari dei quartieri periferici meno privilegiati, che in genere non hanno accesso ad esperienze didattiche non convenzionali come AtWork. Ecco perché il ruolo dei facilitatori che lavorano con i ragazzi di questi quartieri è stato fondamentale. Uno dei facilitatori Herberto Smith ha partecipato attivamente alla discussione e ha condiviso la sua pratica fotografica durante il workshop, ispirando gli studenti con il suo lavoro. La discussione ha portato i partecipanti a esaminare profondamente le loro identità, esaminarle come esseri umani e come professionisti dell’arte e a mettere in gioco il loro percorso e la loro direzione. I diversi contesti di provenienza dei partecipanti hanno fornito una piattaforma perfetta per le reciproche contaminazioni e ispirazioni.
“A Lisbona ci sono persone che fanno cose, ma non le vedi perchè non hanno accesso a determinati spazi. Quindi l’unico modo per coinvolgerle è quello di condividere e cercare di costruire una sorta di comunità. Ecco perché questo workshop è davvero necessario per questa comunità, che spesso non si vede rappresentata e crede di non meritarlo”.
Herberto Smith facilitatore del workshop
I taccuini Moleskine creati dai partecipanti durante il workshop sono stati esposti presso Hangar. La mostra, co-curata dai partecipanti al workshop è stata inaugurata il 22 settembre ed è rimasta aperta fino al 14 ottobre 2017.
“Tutto è possibile e puoi fare tutto. C’è un tema, ma all’interno di questo tema ci sono milioni di possibilità.”
Gabriel Moura partecipante al workshop