Kër Thiossane
Tema:"Democrazia e beni comuni"
Conductor:Kan-Si
AtWork Dakar è la prima tappa che traduce il format nel continente africano, realizzata in collaborazione con Kër Thiossane. Si è sviluppata in un workshop (8-9 maggio 2012) guidato dall’artista Kan-Si e una mostra (11-21 maggio 2012) presso l’Institut Français du Sénégal – Galerie Le Manège. AtWork_Dakar è parte del festival Afropixel 3, uno degli eventi di Dak’Art Off.
“I beni comuni possono esistere solo in una comunità autoconsapevole disposta ad agire per il proprio sviluppo. In questo senso gli artisti possono essere coinvolti attivamente nel compito di sviluppare o creare racconti in grado di fornire un nuovo significato al concetto di vivere insieme…Invitare degli artisti senegalesi ad esprimere la loro visione attraverso i taccuini di AtWork, è stato quindi un atto legittimo.”
Marion Louisgrand, Kër Thiossane Founder
Il workshop ha riunito un gruppo di giovani artisti, designer, fotografi, pittori, grafici e illustratori: Aboubacar Cisse, Jabir, Lamine Dieme, Jean Kalaya Loua, Alioune Fall, Khaly Diakhate, Georges Moise Cardozo, Galaye Diao, Ndiaga Diop, Boubacar Sonko, KaderDiakhate, Cheikh Yakhouba Sidibe, Fotini Gouseti, Fatima Diadhiou, Omar Diop, Oumar Diongue, Ndiaga Ndiaye, Khadidiatou Ba, Racine Gaye, Bailla Théophile Ba. Durante il workshop, che si è tenuto subito dopo le rivolte legate alle ultime elezioni nel paese, i partecipanti sono stati invitati a progettare i loro taccuini riflettendo su tematiche quali il processo creativo, la democrazia, la libertà d’espressione, i beni comuni, la giustizia sociale, i diritti umani e le licenze libere.
Di origini senegalesi, Kan-Si ha lavorato per molti anni sui propri processi creativi e allo stesso tempo si è impegnato nello sviluppo della cultura in Senegal attraverso la creazione di poli culturali oltre la città di Dakar. I progetti di Kan-Si creano dialogo tra le comunità dei territori e gli artisti. E’ per questo che è stato scelto come primo leader a tradurre il format nella realtà africana.
“Il tema principale di AtWork è stato stabilito in modo naturale: eravamo appena usciti dalle lotte elettorali che ci avevano fatto mettere in discussione le nozioni di costituzione, bene comune, democrazia, libertà, giustizia sociale, diritti umani. Dal dibattito intorno a questi argomenti, che hanno tragicamente toccato e coinvolto tutti, sono sorte un gran numero di questioni cruciali….E’ stato quindi ovvio per me che organizzare un workshop dedicato ai giovani del mio Paese fosse un modo per proseguire questo dibattito, questa volta in un modo trascendente, calmo, sereno e riflessivo.”
Kan-Si, AtWork Dakar leader
“Kan-Si è interessato a lavorare con un pubblico più vasto, non solo artisti. Ho trovato questa parte affascinante perché l’idea che ho di Dakar è che non ci siano limiti tra la vita e l’arte. L’arte si estende nella vita e la vita, molto spesso, si riflette nell’arte.”
Fotini Gouseti, AtWork Dakar participant
La mostra ha visto il pubblico muoversi tra differenti modalità di esposizione che hanno stimolato gesti e interazioni molteplici con le opere. Tra la fisicità delle pagine dei taccuini realizzati durante il workshop e l’immaterialità dei lavori della collezione online, navigabili online attraverso dei tablet. Tutti i taccuini del workshop sono stati esposti appesi all’albero del cortile della Galerie Le Manege. Una sorta di Arbre à Palabre, un omaggio all’albero come luogo di ritrovo, come agorà di racconti e discussione.
AtWork Dakar ha così fornito l’occasione per una prima «costruzione di intrecci» tra luoghi, tempi e soggetti, che nella narrazione ritrovano il senso dell’esperienza e dell’identità.
L’esperienza è contenuta nel primo capitolo del progetto AtWork in forma di booklet AtWork Dakar 2012.