"Something Else"
Conductor:Simon Njami
Favorire le connessioni tra diverse comunità culturali ed artistiche e promuovere l’innovazione e il cambiamento sociale attraverso la cultura: questi sono gli obiettivi che hanno spinto l’artista Moataz Nasreldin e Simon Njami a creare la prima edizione di Off Biennale Cairo intitolata Something Else. A partire dal 28 Novembre, questo evento principale della durata di un mese, con sede principale al Centro per l’Arte e la Cultura Contemporanea Darb1718, ma diffuso anche in diverse location in giro per la città, ha portato l’arte fuori dal suo solito contesto, raggiungendo un pubblico più vasto. AtWork Capitolo 04 è stato implementato proprio nella cornice di Off Biennale.
“Darmi una libertà illimitata è stata la forza di AtWork”.
Reem Hamed, partecipante di AtWork Cairo
In questo contesto, il workshop AtWork ha coinvolto 16 giovani talenti creativi locali, sotto la guida di Simon Njami in collaborazione con l’artista e docente del dipartimento di Arte dell’American University al Cairo Heba Amin. Il workshop prende il tema dal titolo della Biennale Off “Something Else”. Nel contesto sociale del Cairo, dove la libertà di parola è costantemente minacciata, AtWork è stato un’opportunità per riunirsi a parlare e pensare liberamente, ricercando nuove prospettive artistiche e sociali sul mondo; un modo per mettere in discussione le proprie certezze e uscire dalla propria comfort zone, cercando vie alternative ai percorsi già battuti e superando gli schemi prestabiliti.
“Quando parliamo di un ambiente che è molto politicizzato, molto censorio, sorvegliato, l’unico luogo in cui la critica è in corso è il mondo dell’arte. E’ quindi molto importante includere dei workshop come AtWork nella struttura educativa istituzionale, in quanto permettono agli studenti di esplorare intellettualmente, con curiosità e in maniera critica, dei percorsi che non gli sarebbero permessi in classe.”
Heba Amin, facilitatrice di AtWork, artista, docente all’America University del Cairo
Simon Njami è un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. E ‘stato il co-fondatore e capo redattore della “Revue Noire“, direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako fotografia per dieci anni. Ha co-curato il primo padiglione Africano alla 52 ° Biennale di Venezia, nel 2007, e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004/2007) e la prima fiera d’arte africana, a Johannesburg nel 2008. La mostra The Divine Commedy, da lui ideata e curata ha iniziato un tour mondiale al MMK (Museum fur Moderne Kunst ) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e lo Smithsonian Museum of African Art in Washington, DC. E’ direttore del master PanAfricano in fotografia, un progetto che nasce con il Goethe Institute. E’ direttore artistico della Fondazione Donwahi, di Abidjan, in Costa d’Avorio, consigliere del Sindika Dokolo Collection, segretario della giuria speciale del World Press Photography Awards. E’ direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo (2015) e dell’edizione 2016 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, Senegal, la prima e più importante del continente africano.
“Trovo la società egiziana molto conformista, tradizionalista. Quando dico tradizionalista non mi riferisco necessariamente alla religione, ma solo al fatto che le persone fanno le cose nel modo in cui “vanno” fatte… Così, penso che “Something Else” sia il tema perfetto per questo workshop, perché all’improvviso ai ragazzi viene chiesto di uscire dagli schemi, dalle loro idee e, solo per la durata del workshop, di essere qualcun altro e di proporre qualcos’altro”.
Simon Njami, leader di AtWork Cairo.
Accogliendo la sfida lanciata da Simon Njami, i partecipanti, hanno decostruito le proprie certezze, mettendo in discussione le loro stesse identità, in quanto individui ed aspiranti artisti, e le loro relazioni con il mondo esterno. E’ stata una piccola e prolifica decostruzione, indispensabile per diventare più consapevoli delle proprie identità e dei propri processi creativi. Le tracce di questa decostruzione costitutiva sono riportate nei taccuini Moleskine. Il workshop – frequentato anche da alcuni protagonisti della Biennale Off, tra cui Ayana V Jackson, Youssef Limoud, Nabil Boutros, etc. – ha permesso agli studenti, così come agli artisti locali e internazionali, di scambiare e condividere idee riguardo alla produzione artistica contemporanea.
“AtWork connette le persone che non fanno necessariamente parte della stessa comunità, ampliando le abilità sociali e i punti di vista con gli altri, sapendo che condividiamo tutti gli stessi interessi”.
Monia Sakr, partecipante di AtWork Cairo
La mostra è stata co-curata dai partecipanti al workshop e Heba Amin, artista internazionale e assistente all’American University del Cairo. E’ stata inaugurata il 6 Marzo 2016 al centro artistico Darb1718 con un allestimento progettato per rendere ogni taccuino protagonista. Il pubblico ha interagito con pezzi individuali portando i taccuini a prendere vita. La mostra è stata un’occasione per i partecipanti di interfacciarsi con un pubblico allargato, condividendo i loro pezzi di “something else” e discutendo il tema dell’espressione artistica nel complicato contesto politico della società egiziana contemporanea.