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AtWork Addis Abeba Capitolo 06

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AtWork Addis Abeba Capitolo 06

Addis Abeba, Etiopia
9-13 Dicembre 2016

Partners:

DFA, Istituto Italiano di Cultura

Theme:

“What is Home?”

Conductor:

Simon Njami

Il 27 aprile 2016, su invito di Art Basel for Non-Profit Visual Arts Organizations, Fondazione Moleskine Foundation ha dato il via alla sua prima campagna di crowdfunding su Kickstarter per realizzare il sesto capitolo di AtWork.
A distanza di sette mesi, grazie alla generosità e alla fiducia di tutti i sostenitori della campagna, AtWork Addis Abeba ha riempito di giovani creativi le sale dell’ambasciata italiana e quelle dell’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba. L’esperienza è stata realizzata in partnership con Aida Muluneh e la sua organizzazione DFA (Desta for Africa). A dar vita al workshop intensivo di cinque giorni (9-13 dicembre), centrato sul tema “What is Home?,” sono stati ventuno studenti di architettura, fotografia e arti visive, sotto la guida di Simon Njami, advisor di Moleskine Foundation. I taccuini realizzati nel corso del workshop sono stati esibiti alla DinQ Gallery dal 17 al 21 dicembre 2016, durante l’Addis Foto Fest.

“Di giorno in giorno, abbiamo lasciato che il dialogo sul concetto di casa penetrasse dentro di noi, dando forma ai nostri desideri e alla nostra idea di opera, di casa… È quindi iniziata una metamorfosi fluida che ha rivelato come il movimento degli individui – da e verso i loro affetti – plasmi le nostre case, fisiche ed emotive; come i fattori geopolitici, religiosi e socioeconomici costituiscano case reali e surreali. È così che al senso di comfort si accompagnano disagio e rigetto, la messa in discussione e il dubitare di sé, le brutture che cerchiamo di esprimere ma che teniamo nascoste agli altri”.

Hanna Minaye, partecipante AtWork Addis Abeba

Il workshop

“What is Home?” è una domanda apparentemente semplice e diretta. I partecipanti hanno risposto rimanendo inizialmente ancorati a un’idea convenzionale di “casa” (ovvero, il luogo dove si torna dopo il lavoro, dove ci si sente a proprio agio, dove si trova la propria famiglia, etc.). Ma la discussione li ha portati a scavare più a fondo, a esaminare la questione anche dal punto di vista sociale, politico e personale, partendo dalla complessità della loro stessa identità etiope: “…occorreva fare un passo in più: riflettere su dove e come vediamo noi stessi in relazione a dove siamo e a dove possiamo essere…”

Durante i primi tre giorni del workshop, i partecipanti sono stati accolti negli splendidi giardini dell’Ambasciata italiana, mentre gli ultimi due giorni si sono svolti presso l’Istituto Italiano di Cultura, dove ha avuto inizio il lavoro sui taccuini. Aida Muluneh, alle prese con la preparazione della IV edizione dell’Addis Foto Fest, ha visitato il gruppo durante la terza giornata, invitando i partecipanti a esercitare pienamente il loro pensiero creativo, ad adottare un approccio artistico più impegnato, capace di sfidare convenzioni consolidate. Al workshop è intervenuto anche il fotografo sudafricano Andrew Tshabangu, membro della giuria dell’Addis Foto Fest. Raffaele Bellezza, bricker (volontario) di Moleskine Foundation, ha supportato i lavori del workshop, aiutando i partecipanti a discutere le loro idee creative.
Provenendo da realtà differenti, i partecipanti hanno così dato vita a un intenso e stimolante dibattito.

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Il Leader: Simon Njami


foto di Aida Muluneh

Simon Njami è un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. E ‘stato il co-fondatore e capo redattore della “Revue Noire“, direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako fotografia per dieci anni. Ha co-curato il primo padiglione Africano alla 52 ° Biennale di Venezia, nel 2007, e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004/2007) e la prima fiera d’arte africana, a Johannesburg nel 2008. La mostra The Divine Commedy, da lui ideata e curata ha iniziato un tour mondiale al MMK (Museum fur Moderne Kunst ) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e lo Smithsonian Museum of African Art in Washington, DC. E’ direttore del master PanAfricano in fotografia, un progetto che nasce con il Goethe Institute. E’ direttore artistico della Fondazione Donwahi, di Abidjan, in Costa d’Avorio, consigliere del Sindika Dokolo Collection, segretario della giuria speciale del World Press Photography Awards. E’ direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo (2015) e dell’edizione 2016 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, Senegal, la prima e più importante del continente africano.

“Se penso all’idea di casa, penso a una realtà necessariamente legata a una geografia dispersa. A luoghi interconnessi e intercambiabili. E tuttavia l’associo inevitabilmente a un’idea di permanenza. È lo spazio in cui costruiamo la nostra identità. Uno spazio che si trova, al tempo stesso, dentro e fuori di noi. Contrariamente alla concezione classica e secolare di una casa inamovibile, identificabile, riconducibile a un senso di appartenenza, e dunque a una serie di vincoli, la mia casa migrante è legata a un’idea di libertà”.

Simon Njami, leader AtWork Addis Abeba

L’esperienza

Durante i cinque giorni di dibattito e confronto, l’idea di casa espressa inizialmente dai partecipanti è profondamente cambiata. Molti di loro hanno dichiarato che questa esperienza ha mutato radicalmente la loro percezione di sé, il loro modo di concepire la propria identità e la propria arte. I partecipanti hanno quindi potuto guardare a se stessi e al proprio Paese da una prospettiva globale più ampia, riflettendo sulle implicazioni di tali complessità.
L’esperienza del workshop è poi proseguita con una Public Lecture tenuta da Simon Njami ed Elena Korzhenevich all’Istituto Italiano di Cultura subito dopo il workshop. Il pubblico – composto da docenti di Addis Abeba, artisti e curatori internazionali venuti per l’Addis Foto Fest, personalità del mondo politico e culturale locale – ha avuto modo di conoscere la visione che ispira il format AtWork, di fare domande a Simon Njami, ideatore del format insieme a Moleskine Foundation, e di ascoltare le testimonianze dei partecipanti di AtWork Addis Abeba.

“Avere un workshop come AtWork significa, per i nostri fotografi, andare oltre l’aspetto commerciale e pensare in maniera più ampia, non a cosa fare per sé, ma a come avere un impatto sulla società”.

Aida Muluneh, Partner AtWork Addis Abeba

La mostra

La mostra allestita tre giorni dopo la fine del workshop è stata curata dagli stessi partecipanti, che si sono occupati dei testi, del catalogo, della suddivisione tematica dei lavori e della loro esposizione. Lo spazio della DinQ Gallery è diventato esso stesso una piccola casa, uno luogo intimo che ha accolto varie piccole installazioni costruite intorno a ciascun taccuino. Oltre ai lavori del workshop, i partecipanti hanno esibito anche altre opere che spaziavano dalla pittura alla fotografia. La mostra comprendeva inoltre una sezione con dieci taccuini realizzati durante i precedenti cinque capitoli di AtWork, accompagnati da alcune frasi prodotte durante i workshop, così da mantenere un dialogo costante con il percorso internazionale di AtWork. Una parete della galleria è stata lasciata bianca per consentire ai visitatori di scrivere la loro idea di casa. È possibile vedere i lavori esposti sull’album Flickr e leggere il testo integrale della mostra qui.

Participants list

  • Abel Tamiru
    Abinet Teshome
    Alemu (Alex) Enginda
    Aron Simeneh
    Brook Zerai
    Emmanuel Tegene
    Eyoeal Kefyalew
    Hailu Kifle
    Maheder Haileselassie
    Mahlet Birhanu
    Michael Fassil
    Nardos Tamirat

  • Nati Grumneh
    Ruth Bekele
    Sumeya Mensur
    Tarik Tadese
    Tedos Teffera
    Vicky Kassahun
    Yohannes Balcha
    Yonas Tadesse
    Zenna Moges
    Naod Lemma

Partners

  • Coordinatore AtWork Capitolo 06:
    Betelhem Hussien (DFA)

    Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba:
    Francesca Amendola

    Ambasciata italiana di Addis Abeba:
    Giuliano Fragnito

    Special Guest:
    Aida Muluneh, Andrew Tshabangu

  • Ricercatrice:
    Allison Yasukawa

    Foto e Video:
    Noad Lemma, Raffaelle Bellezza

    Editing:
    Naod Lemma

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