Il taccuino raccoglie le tracce di un processo collettivo di visualizzazione della 25° nazione del mondo, una nazione immaginaria che esiste veramente, costituita da 60 milioni di individui, censiti come rifugiati, costretti a fuggire dal loro paese o sfollati dalle loro case per ragioni di guerra, violenza razziale e di genere. Questo processo è stato attivato dal Nationless Pavilion nel contesto della 56ma Biennale d’arte di Venezia, iniziato a Lecce e proseguito presso il Sale Docks (VE), attraverso tre laboratori d’arte contemporanea tenuti da Ultra Red, Emilio Fantin e Denis Maksimov (Avenir Institute) a cui hanno preso parte studenti, artisti, architetti, giornalisti, antropologi, ricercatori di diverse nazionalità, rifugiati e non. Il taccuino racchiude le tracce e gli elementi del processo collettivo laboratoriale, in cui l’ascolto, la memoria, l’ immagine interiore, il sogno, una decostruzione della politica sociale e i bisogni antropologici di base hanno dato vita ad una nuova struttura sociale: lo stato Nationless, uno Stato post-Stato con le sue possibilità.
Realizzato da:
Monir Ahmed, Alaa Al Kasem, Marina Andreose, Enrico Antonello, Marco Baravalle, Beky, Coop Camelot (Yvette Miafo Teguela, Ziai Hamidullah, Guendalina Mantovani), Myriam Carlino, Claudia D’Alonzo, Andrea d’Amore, Roberta Da Soller, Silvia Danetti, Olivier Dipama, Claudia Domenici, Emilio Fantin, Alessandra Ferlito, Daniela Ferrigni, Paris Helene Furst, Melania Fusco, John Gian, Federica Glauso, Giacomo Gerboni, Sharafat Hamkar Sayed, Morteza Khaleghi, Mohamed Keita, Love, Denis Maksimov, Marianna Mendozza, Naeem Mohaiemen, Andrea Moreno, Emerson Penaherrera, Arabella Pio, Irene Pozzi, Andrea Righetto, Rzgar Sharif, Federica Salvego, Federico Simonti, Rahel Slaemani, Carolina Valencia, Victor , Andrea Villa, Ione Wang.
A cura di:
Nation25 (Elena Abbiatici, Sara Alberani, Caterina Pecchioli).
Attualmente, nel mondo, una nazione invisibile vive tra noi: è un paese non riconosciuto territorialmente e legislativamente, pertanto i suoi abitanti sono nomadi e privi di molti diritti. Se considerati individualmente essi sono persone offese dai drammi della guerra, dalla povertà, dalla mancanza dei diritti inalienabili dell’uomo. Se considerati come molteplicità, sono i 60 milioni di persone censite come rifugiati, cioè la 25° Nazione al mondo per demografia. Con sede tra Roma, Amsterdam e Bruxelles, Nation25 è una piattaforma artistica fondata nel 2014 da Elena Abbiatici, Sara Alberani e Caterina Pecchioli attraverso i racconti di vita migratoria da parte di lavoratori in campo artistico e attivista e si è sviluppata fino ad assumere una forma dinamica e di confronto costante fra curatori, artisti, rifugiati, umanitari etc. Lʼ intento è quello di ripensare le esperienze di migrazione ed espropriazione e ciò che esse attivano, attraverso il linguaggio artistico e la sua autonomia poetica.
www.nation25.com