Nell’attuale era della globalizzazione, cosa significa vivere in un posto specifico? Perché scegliamo di vivere in una determinata città? E se potessimo esprimere l’essenza di quella città in una sola frase, quale sarebbe? Questa è la domanda che affascina l’artista sudafricana Sue Williamson e che lei ha continuato a proporre negli ultimi due anni, attraverso la serie in progress intitolata “Altre voci, altre città”.
Com’è la vita quotidiana della città e quali sono le tensioni sotterranee che la animano? Cosa c’è di buono, cosa c’è che non va? Queste domande vengono discusse in un workshop, alla fine del quale i partecipanti decidono per votazione qual è la frase più condivisa.
Le lettere che compongono la frase vengono realizzate dall’artista con materiale per insegne, dopodiché la Williamson cerca nella città il posto che più si adatta al messaggio e realizza un servizio fotografico. A quel punto, i partecipanti sorreggono le lettere che compongono il messaggio, che viene fotografato parola per parola.
In un momento in cui la maggior parte del mondo sembra essere nel caos, il dialogo creato con gli abitanti di diverse città è particolarmente affascinante e significativo. Le città coinvolte finora sono L’Avana, Harare, Johannesburg, Londra, Berna, Berlino, New York e Cracovia. E il progetto si estenderà ad altre città, tra cui Beirut, Il Cairo, Pechino e Mosca.
Ad ognuno dei partecipanti viene data una stampa del lavoro finale.
(Lichfield, Inghilterra 1941) Vive e lavora a Città del Capo, Sud Africa
Sue Williamson vive a Città del Capo ed è un’artista apprezzata a livello internazionale. Le sue opere sono spesso esibite nei musei di tutto il mondo. Specializzata nelle incisioni, Williamson realizza anche installazioni, oggetti, immagini fotografiche e video, concentrandosi su problematiche sociali o sulla storia contemporanea. Collabora con la rivista Contemporary di Londra e ha fondato un importante sito web dedicato all’arte contemporanea in Sud Africa, www.artthrob.co.za.