Sarà capitato a chiunque di nascondere, all’interno delle pagine di un libro, qualcosa di prezioso, un ricordo, una foto, un numero di telefono, del denaro. Altre volte si è visto in alcuni film che determinati libri non sono quello che sembrano: spostando il libro giusto infatti si riesce magicamente a passare oltre la finta parete della libreria e a perdersi in stanze e cunicoli oscuri e misteriosi. Ragionando su questa idea di “libro”, ho realizzato con il notebook un piccolo nascondiglio segreto, creando un buco all’interno delle pagine, tagliandole in modo da non far vedere nulla quando questo rimane chiuso. All’interno della nicchia così creata, ho inserito una collana fatta di piccole palline di pane legate da un filo di cotone, una corona di preghiera fatta di semplice pane o un gioiello prezioso solo per qualcuno. (L. Presicce)
(Porto Cesareo, 1976) Vive e lavora tra Porto Cesareo e Firenze
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma determinante è il percorso intrapreso autonomamente. Si definisce naif per la spontaneità dell’approccio a diversi media, quali disegno, performance e installazione, e l’attitudine all’uso di forme espressive sempre nuove. Questo atteggiamento e l’interesse per la possibilità di evocare rituali e soggetti archetipici, attraverso la scelta dei materiali, creano una destabilizzazione formale dell’opera e un ponte con l’arte popolare a cui guardano.
