I testi utilizzati in questo progetto sono tratti dal museo della bomba atomica di Nagasaki, in Giappone. Sono brevi testi che contestualizzano ciò che viene mostrato, documentando gli effetti della bomba atomica scoppiata il 9 agosto 1945. Separati dal loro oggetto, questi testi diventano immagini poetiche in forma di haiku. Elencandoli qui come in un libro, l’autore si richiama al romanzo giapponese del decimo secolo “Note del guanciale” e alla sua raccolta di brevi e intense osservazioni. Entrambe le opere sfruttano il carattere effimero delle immagini, conferendo loro solennità al di là delle loro proprietà formali. A differenza del carattere frivolo del romanzo di Sei Shonagon, i testi qui presentati raccontano l’orrore della bomba, ricreandone i riferimenti visuali attraverso l’immaginazione del lettore.
(Kimberley, Sud Africa 1975)
James Webb realizza sia installazioni di grandi dimensioni per gallerie e musei che interventi estemporanei in spazi pubblici dal 2001. Il suo lavoro si interroga sulla natura della credenza nel mondo contemporaneo, ricorrendo spesso a esotismo, dislocamento e umorismo per raggiungere i suoi obiettivi.
