AtWorker

Silvia Gelli

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Silvia Gelli

Nessun luogo è lontano

Ho pensato al mio taccuino come una valigia.
 La valigia è un oggetto a me vicino, ed è immediato il richiamo al viaggio.
 Ciò che ho creato è un viaticum all’ interno della mia mente. 
Un giorno, all’improvviso, a causa di alcuni sintomi, mi è stata prescritta la risonanza magnetica encefalo-cervicale. 
Quel giorno sono entrata nel tunnel in senso fisico e mentale, lì è iniziato il viaggio nella mia mente, dentro me.
 Rumore e Silenzio.
 Qui nasce la mia riflessione, sentita e sofferta, sulla realtà, sul valore che assume ogni singolo giorno.
 Ogni istante è prezioso, sembra banale ma non lo è, in ogni momento tutto può cambiare, la nostra esistenza è labile, fugace e il potere di vivere, il dono che ognuno di noi ha nelle sue mani, artefice del proprio destino, non deve sottovalutarlo.
 La vita è ora.
 Nell’aprire la valigia-taccuino la prima immagine è la risonanza del mio cervello, posta all’inizio per condurre il lettore al suo interno, fino a trovarla nella parte finale come chiusura ed uscita da questo viaggio. 
All’interno, nella parte centrale ho inserito una sequenza fotografica che sottolinea la transitorietà della vita.
Ho lasciato le pagine vuote volutamente, per dare respiro a ciò che è passato e futuro, ma senza lettura, come invito e monito a concentrarsi, ad essere qui e ora, nel momento presente.

Silvia Gelli

gelliLaureata in Scienze dei Beni Culturali, specializzata in Storia e Forma delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media presso L’Università di Pisa. Consegue il Diploma in Fotografia avanzata presso lo IED di Milano e il titolo di qualifica professionale di illuminotecnica nel cinema. Continua il suo percorso in qualità di fotografa di scena collaborando con varie realtà, dal cinema (Only you, 41 parallelo, Come il vento…) al teatro (Bianco – Nofit State Circus) alla musica (Sottopalco). La sua attività prende forma nel campo dello spettacolo e non solo, si avvicina alla fotografia industriale (Mose -Venezia) e alla fotografia di moda, affiancando il fotografo Arjun Mark. Attualmente frequenta il master in Fondazione Fotografia Modena al fine di sviluppare e indagare il suo linguaggio e la sua ricerca, in direzione sperimentale e autoriale, nell’ambito dell’arte contemporanea.

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